Venerdì, 25 novembre 2016.
Alle nove lasciamo l'ormeggio. Un addetto della marina provvede a sfilare le cime di ormeggio dalle bricole.

Siamo liberi. Seguiamo le boe che ci portano all'uscita della marina. Sonia mette la barca controvento e il capitano issa le vele. Spento il motore ci dirigiamo a nord-est. Federico è al timone, il vento è teso e raggiungiamo quasi sette nodi.

Doppiata punta Fullerton cerchiamo di fermarci nella Pingmin bay ma la risacca ce lo impedisce così torniamo indietro e ci dirigiamo all'ormeggio che dovevamo raggiungere più tardi nell'Ermitage Bay davanti ad un resort esclusivo.

Gettata l'ancora alle 10,30, Massimo porta a riva col tender la famigliola, Michele si mette la maschera e le pinne buttandosi a nuoto, io aspetto il secondo viaggio del tender. Quando raggiungiamo la spiaggia le onde di risacca fanno sobbalzare il canotto mentre scendo. Cado sulla riva ricoperta di conchiglie, riuscendo a procurarmi un piccolo taglio ad una gamba. Camminare lungo la spiaggia è bellissimo. In alcuni punti sembra di essere sul velluto ma dopo poco ci si trova sopra una distesa di conchiglie. Decido che non sarei risalito sul tender in quelle condizioni. Mi porto sopravvento al punto di ancoraggio della barca, scendo in acqua in un punto libero da scogli e pian piano la raggiungo a nuoto. Sono ormai passate le 12, è ora che mi metta in cucina. Il menù di oggi prevede risotto alle zucchine. Nel pomeriggio mi stendo sul letto per riposarmi e dormo fino alle 16. Torniamo a riva col tender per aspettare l'arrivo della bombola di gas che ieri abbiamo portato a riempire consegnandola ad un dipendente del cantiere che si è incaricato di farlo e di riportarcela qui alle 17. Ma non si vede.

Passeggiamo lungo la spiaggia nell'attesa. Quando ormai Sonia e Massimo disperavano di riavere la loro bombola eccolo che arriva. Mentre torniamo in barca vediamo che Michele ha acceso la luce in testa d'albero: il buio è ormai sceso sulla baia.

Questa sera il menù prevede un'insalatona. Poco prima di cena uno scroscio d'acqua ci obbliga a chiudere velocemente tutti i boccaporti. È il secondo della giornata e pensare che verso il tramonto il cielo era quasi completamente sgombro di nubi. Massimo sposta l'ancora. Ci eravamo messi troppo vicino a riva e la risacca ci faceva rollare in modo eccessivo. Così anche il suono della musica del resort, più ovattato, risulta piacevole. Poco dopo le 21, forse affaticato dall'impegnativa nuotata e dal sole raggiungo la mia cuccetta salutando gli altri componenti dell'equipaggio.

Sabato, 26 novembre 2016.
Alle nove Massimo issa l'ancora. La giornata è ventosa. Usciamo dalla baia e ci dirigiamo verso nord con la direzione 20 gradi a vele spiegate. Raggiungiamo i sette nodi di velocità. Massimo mi cede il timone ed è un piacere navigare con una simile brezza. La ruota del timone è ben equilibrata, risponde con precisione alle correzioni di rotta. Superiamo Shipstein Point e continuiamo verso nord sino a quando l'angolo di bolina ci permette di entrare nel corridoio che porta al porto di Saint John's. Al comando del capitano effettuo la virata e ci rimettiamo in rotta. Entriamo perfettamente nel canale e ci ormeggiamo in fondo al porto a poppa della MSC Opera.

Scendiamo a terra e ci addentriamo lungo le strade della città. Ai bordi delle carreggiate si aprono, come veri e propri fossati, delle scoline a cielo aperto. Il traffico lungo le strade è caotico e procede a passo d'uomo. Acquistiamo frutta fresca. Con l'aiuto di Sonia compro due magliette per i miei nipoti e salgo a bordo per consumare il pranzo con l'insalatona rimasta ieri sera, mentre il resto degli ospiti si ferma al Bunger King per un hamburger.

Alle 14 leviamo di ormeggi e ripartiamo. Torniamo indietro doppiando nuovamente Shipstein Point ed entriamo nella Deep Bay. Arriviamo verso riva in fondo alla baia e ci ancoriamo alle 14,30. Aspettiamo che il sole si abbassi sull'orizzonte onde evitare il caldo per avventurarci nell'esplorazione di Fort Barnington.

Troviamo il sentiero ed arriviamo in cima alla collina. La vista sulla baia e sulla città è splendida. Ci meravigliamo di vedere una vegetazione così verde e rigogliosa. Le piogge in questo periodo sono aumentate, anche se la nuvola fantozziana oggi si è dimenticata di noi. Un tuffo in mare dalla spiaggia e poi di nuovo a bordo per assistere ad uno spettacolare tramonto.

Massimo cucina petto di pollo all'ananas. Quindi tutti vanno a letto. Domani abbiamo deciso di svegliarci alle sei. Federico ha chiesto di partire presto per arrivare all'isola di Barbuda col mare calmo.

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