Lunedì 19 luglio 2004

Francesco e Brunella

Alle otto colazione per tutti, mentre Mariangela ha iniziato da tempo la giornata con una nuotata. Dal consumo della colazione ci accorgiamo di aver preso poca marmellata, pochi biscotti e poca ciambella. Dopo soli due giorni é quasi tutto finito.

Alle 9,15 motore in moto, si parte. Usciamo dalle incoronate e proseguiamo la nostra navigazione verso sud est.

L’esercitazione della giornata prevede la salita di un membro dell’equipaggio in testa d’albero. la volontaria é Mariangela. Imbragata a dovere viene issata sino a riva. Una volta lassù, cerchiamo di nasconderci facendo finta di averla dimenticata lì appesa. Ma non abbocca e non mostra di preoccuparsi più di tanto. Speravamo di sentire grida di “aiuto! fatemi scendere”, ma non succede niente di tutto questo. Scesa di nuovo in coperta, afferma di soffrire di vertigini, ma ormai nessuno ci crede.

Proviamo ad aprire il fiocco e spegnere il motore per proseguire a vela, ma la velocità della barca scende sotto i due nodi e riaccendiamo il motore.

Passiamo a destra dell’isola di Zirje alla ricerca di una baia per il bagno ed il pranzo. La scelta quella di Tratiska si rivela ottima. Si tratta di una insenatura profonda e riparata e sono disponibili molte boe per l’ormeggio. Un breve giro in canotto con Brunella per esplorare la costa e poi un tuffo in mare.

Si avvicina una barca con un uomo ed una donna; offrono delle triglie e degli scorfani appena pescati.

bagno nella baia di Tratiska

Cominciamo una contrattazione che parte da trentasette euro, per poi arrivare a venticinque. In lontananza, quando i due sbarcano, abbiamo l’impressione che si lascino andare a scene di entusiasmo: forse dovevamo contrattare di più. L’acquisto é buono: cotti nel forno i pesci sono squisiti ed in un battibaleno due chili abbondanti vengono fulminati.

Il gruppo Berti scende a riva per una escursione verso una polveriera abbandonata. Fra Gherardo e Betta continua la sfida a burraco. Francesco ha iniziato la lettura di un nuovo libro, mentre Brunella, accompagnata dal sottofondo delle cicale, rigoverna e riassetta la barca.

Tornati a bordo gli esploratori, partiamo diretti ad un approdo poco lontano per un secondo tuffo. La sosta davanti all’isolotto di Skrovada é breve e dopo una mezz’ora ripartiamo diretti a Primosten.

Cristiana e sullo sfondo Primosten

Abbiamo un vento di sei nodi e mezzo in poppa e proviamo ad alzare le vele. Ma dopo pochi minuti dobbiamo ammainare e riaccendere il motore. La giornata molto calda é bellissima. Il sole del tramonto illumina Primosten che si trova su un piccolo promontorio. In origine era un isolotto, sulla cui sommità il campanile della chiesa, con a fianco il cimitero, domina le case.

Non c’é posto a fianco del piccolo molo e alle 19 ci ancoriamo in rada.

Scendiamo a terra col tender in due successive ondate. Una breve passeggiata e raggiungiamo la chiesa. La vista del mare dal cimitero é molto suggestiva, ma é sempre disturbata, dal tetto di una brutta casa o da un cavo elettrico: non riesco a fare una foto panoramica decente.

 

Primosten: il campanile

Primosten di notte

Proseguiamo la passeggiata a fianco della spiaggia sassosa davanti a numerosi locali. Rientro a bordo in tre ondate, all’appuntamento ci siamo presentati alla spicciolata, e ci dedichiamo alla cena con maccheroni al ragù e polpette. Una sottile fetta di luna incorona la cima del campanile mentre le luci del paese si riflettono nell’acqua.

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