Giovedì 8 marzo 2007 |
L'area archeologica contiene le rovine delle prime stupa, massicce costruzioni votive a forma circolare. Accanto ad una di queste un gruppo di sacerdoti buddisti, cantando una nenia ritmata, prega assieme ad alcuni fedeli. |
Ultima sosta della giornata, poco lontano dall'albergo in un negozio di stoffe di seta. Prima la solita dimostrazione di tessitura a nostro uso e consumo, poi sciorinatura dei tessuti al piano superiore. Il negozio non ci soddisfa ed usciamo in attesa del pullman. Veniamo attirati, con una scusa, da altri venditori che ci portano in un altro negozio di fronte, peggiore del primo. Quando riusciamo a liberarci e a ritornare in strada, il pullman è già partito. Fra mezz'ora farà ritorno per riprenderci, ma aspettare lì non ci piace. Rientriamo a piedi. L'impresa sembra semplice perché l'albergo si trova a poche centinaia di metri, ma le strade sono buie e per terra il ricordo del passaggio degli animali forma una trappola scivolosa.
Venerdì 9 marzo 2007 |
Ci stacchiamo dalla riva e risaliamo la corrente. Accendiamo le candele e le affidiamo con una preghiera o un desiderio alla corrente del fiume. Il sole sta sorgendo e dalla penombra dell'aurora si passa ad una calda luce radente che illumina i palazzi della città che si trova sulla riva ad ovest. |
Alex esorta tutti a rimanere in silenzio per concentrarci e meglio osservare quello che stiamo vedendo, godendo del silenzio del luogo. Passa un attimo e Dash ricomincia a parlare: addio silenzio incantato. |
Superato il punto d'imbarco arriviamo al luogo principale delle cremazioni. Grosse cataste di legna sono preparate di fianco alle terrazze. Qui non possiamo fotografare per rispetto al dolore di chi sta dando l'ultimo saluto ai propri cari. |
Le occasioni per accalappiare il turista si moltiplicano. Quando scendiamo siamo attorniati da mendicanti, lebbrosi e ragazzini che vogliono venderci cartoline. Non mollano e ci affiancano. La colonna procede compatta con Dash alla guida. Dopo un percorso più lungo dell'andata, arriva un contrordine: si torna indietro. Abbiamo sbagliato strada, il pullman ci aspetta in un luogo diverso. La città è piccola (poco più di ottomila abitanti) e non ci sono le difficoltà di traffico che abbiamo incontrato nella capitale e a Varanasi. Purtroppo solo poche stanze sono pronte e dobbiamo ritardare la partenza di un quarto d'ora. Peccato, la visita che ci aspetta è lunga e dopo il tramonto non si può restare nella zona dei templi completamente recintata. |
Cominciamo dal gruppo dei templi occidentali. Le costruzioni hanno all'esterno raffinate decorazioni erotiche dalle forme eleganti. Il sole ormai basso sull'orizzonte illumina le sculture in arenaria accentuando il colore giallo arancio della pietra. |
Mentre sto filmando la decorazione sulla base del tempio di Lakshmana, che secondo la guida locale Rama rappresenta le 84 posizioni del Kamasutra, sento alle mie spalle un'esclamazione: "Ci vorrebbe un esperto, io non ci capisco niente!" Rimango allibito, ma si tratta di un equivoco. Mi giro e vedo Roberto che sta armeggiando con la batteria della sua macchina fotografica. |
Proseguiamo la visita ai templi contornati da alberi e prati splendidi e prima che il sole tramonti ci spostiamo nella zona dei templi orientali che dista un chilometro e mezzo da quella che abbiamo appena visitato. Veniamo assaliti da un gruppo di ragazzi che propongono la vendita di cartoline e piccoli libricini del Kamasutra che cercano di metterci in mano. Arrivano due poliziotti a cavallo di una motocicletta. Tutti scappano. Uno dei libri resta in mano ad una signora del gruppo. Saliti sul pullman il ragazzo torna a cercarla per avere le 100 rupie chieste ma probabilmente la signora non se ne accorge ed il giovane perde rupie e libro. |
Visitiamo i templi Jain che costituiscono un complesso a parte. Fra questi il più importante è il tempio di Parshvanath che ha una straordinaria ricchezza di bassorilievi con splendide raffigurazioni di figure femminili colte nella scene di vita quotidiana. Attorno altri templi costruiti nel secolo scorso dai Giainisti. Ormai il sole è tramontato ed il pullman ci porta davanti ad un complesso che racchiude negozi di artigianato locale per fare acquisti. |
Rientriamo in albergo, una costruzione a due piani di forma esagonale con al centro una piscina. L'hotel, come una donna a cui non basta più un poco di trucco per apparire bella, dimostra tutti i suoi anni. |
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