Giovedì 15 marzo 2007 |
Il tempio Jain si trova in una tranquilla valle appartata. Per raggiungerla il pullman percorre una strada che prima sale ripida i monti Aravalli poi precipita a valle in pochi chilometri. Il tempio di Chaumukha (dalle quattro aperture o dai quattro volti) a pianta cruciforme simmetrica ha nel centro la quadruplice immagine di Adinath, a cui è dedicato. Dopo aver pagato 150 rupie per poter usare la videocamera, tolte le scarpe, tolta la cintura, perché dentro al tempio non possono entrare parti di animali morti o cibi, entriamo passando i controlli degli addetti. |
Remo che aveva infilato le scarpe nella borsa deve tornare indietro e lasciarle ai piedi della scalinata di ingresso.
Venerdì 16 marzo 2007 La vera attrazione è il palazzo e la vista che man mano si apre dalle finestre aperte sulla città o sul lago. |
Attaccati ai cornicioni enormi favi di api selvatiche che svolazzano minacciose. Bellissime le siepi di buganville all'ingresso del percorso di visita. Alle 11,30 il pullman ci viene a riprendere ed usciamo dalla città per dirigerci al paese di Kelashpuri per la visita del tempio di Ek-ling-gii, dedicato a Shiva, costruito nell'ottavo secolo. |
Attraversiamo una zona dove vediamo molte rivendite di marmo in lastre, principalmente bianche o verdi. La strada si inerpica sulla collina e si fa tortuosa. Passiamo il passo ed arriviamo nella piccola città. Scendiamo ed attraversiamo il paese passando davanti a negozi di ogni genere. Nel tempio si può entrare solamente a piedi nudi. Non solo non si possono fare fotografie ma nemmeno portare macchine fotografiche. Entriamo dentro alla cinta che nasconde la costruzione passando attraverso una porta. Dopo esserci messi tutti a piedi nudi passiamo in mezzo ad una serie di donne che con un acuto vociare ci propongono l'acquisto di collane di fiori da donare al tempio. Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è affascinante. Il tempio è raccolto ed invita alla meditazione. I fedeli entrano al centro del porticato e si inginocchiano raccogliendosi in preghiera: Noi giriamo attorno e sfiliamo davanti alla statua del dio. Un bramino offre una collana di fiori ed imprime il pollice al centro della fronte lasciando il segno di una pasta ocra. Chi vuole lascia un'offerta. Avverto un'atmosfera di raccoglimento e di preghiera che poche volte ho sentito in questo viaggio. Torniamo all'esterno e riprese le scarpe risaliamo sul pullman. |
Poco lontano di fianco ad un piccolo lago ci sono i Sas Bahu Temples (tempio della suocera e della nuora). |
Alle 14 rientriamo in albergo per il pranzo ed un po' di riposo. Alle 16,30 si riparte per una gita sul lago Pichola. |
L'imbarco sulla chiatta spinta da un fuoribordo avviene con 15 minuti di ritardo davanti al City Palace. Cominciamo il giro in senso antiorario. I palazzi sono illuminati dal sole ormai basso sull'orizzonte che accende il colore ocra con cui sono dipinti. Forse per la rotazione dell'asse terrestre o per una maligna influenza astrale il tramonto avviene dieci minuti prima dell'orario comunicato da Dash. |
Ci dirigiamo verso l'isola di Jag Mandir. Sbarchiamo e visitiamo il complesso dove ora c'è un ristorante. Riprendiamo la barca e quando arriviamo è ormai buio. Le luci si sono accese ed il paesaggio è totalmente cambiato. Risaliamo in pullman e di lì a poche centinaia di metri chi vuole scende a passeggiare nelle vie del centro. |
Centinaia di negozietti si aprono sulle strette strade. Passeggiare è pericoloso per lo sfrecciare continuo delle motociclette. Attraversare la strada che è larga pochi metri è difficile per noi, che siamo abituati ad una circolazione con un opposto senso di marcia. Istintivamente guardiamo prima a sinistra e poi a destra per attraversare. Qui bisogna fare il contrario.
Sabato 17 marzo 2007
Domenica 18 marzo 2007 |