Lunedì, 1 dicembre 2014 “Sveglia Giovanni è ora di alzarsi!” Apro gli occhi e mi accorgo che Betta è già stata in bagno e mi chiama. Mi sento ancora molto assonnato e mi giro dalla parte opposta. “La sveglia ha già suonato!” No, non può essere. Come sveglia adopero il cellulare e non ricordo di averlo fermato. Senza passargli il dito sullo schermo non smette e continua a suonare. Controllo l'ora. Sono le 2,45. Quando siamo partiti Betta ha cambiato borsa per prenderne una più leggera per il viaggio ed ha lasciato il cellulare nell'altra borsa. E' solita, durante la notte, controllare l'ora sull'apparecchi telefonico e non ha potuto farlo. Ha creduto di sentire un rumore e si è alzata. Peccato, perché dopo ho fatto fatica a riaddormentarmi. Mi sveglio prima che il fatidico allarme suoni. Dalla finestra filtra luce e capisco che è ora di alzarsi. Oggi possiamo anticipare la colazione alle 7 e così mi alzo e comincio a prepararmi. Dobbiamo lasciare la stanza alle 11. Abbiamo comperato le cartoline da inviare ai nostri nipoti e mancano i francobolli. Il Postal Office si trova vicino alla fermata della metropolitana e così anche questa mattina la meta è la stessa di ieri. Oggi è un giorno lavorativo e dall'accesso ai treni esce un fiume di persone che si affrettano verso le loro destinazioni. Percorriamo le strade attorno alla piazza. Le costruzioni sono rimaste quelle di un tempo e nella zona molte case sono state trasformate in piccoli alberghi. Passiamo davanti all'università sino a trovarci davanti all'ingresso posteriore del museo. Oggi fa più freddo ed il cielo è grigio. Un leggero vento carico di umidità ci entra nelle ossa. Cerchiamo di raggiungere il negozio che abbiamo visto sabato mattina per acquistare varie confezioni di biscotti al burro e di the il Bury Food & Wine al 21 di Bury Place. Poi chiudiamo il cerchio tornando in albergo a preparare le valige. Alle 11 consegnamo le chiavi della stanza e depositiamo i bagagli alla reception. Decidiamo di impiegare le ore che ci rimangono a disposizione completando la visita al Britisc Museum. Ci separiamo per rendere più agevole la visita ad ognuno e procediamo a coppie. Betta vuole prendere a nolo l'audio guida. Normalmente sono contrario ad utilizzarla perchè con il micidiale apparecchio si è spesso costretti a seguire tempi predeterminati. Così decido di noleggiarne solo uno. Betta però ha qualche difficoltà a far funzionare l'apparecchio e chiede a me come si fa. Per meglio spegarle il funzionamento prendo un secondo apparecchio. Passato un primo momento l'approccio al marchingegno si rivela più facile del previsto e le spiegazioni sono semplici ed essenziali. Quando esiste il commento di un oggetto sulla bacheca è posto un numero contornato da un simbolo che richiama le cuffie. E' sufficiente comporlo sul display per sentire le notizie che interessano. |
Partiamo di nuovo dal settore egizio che è il primo dalla parte ovest per passare subito dopo alle sculture romane e dirigerci lungo le sale della civiltà assira. Magnifici i rilevi delle stanze dei palazzi reali di Ninive, una con la descrizione di una scena di caccia al leone ed un'altra con l'assedio e la conquista della città biblica di Lachish. La sezione successiva è dedicata al Mausoleo di Alicarnasso, la monumentale tomba che Artemisia fece costruire per il marito, nonché fratello, Mausolo satrapo della Caria. |
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La costruzione era considerata una delle sette meraviglie del mondo antico. Per antonomasia i monumenti funebri importanti vengono denominati mausolei. Nella sala successiva sono esposte le sculture del fregio, una cariatide e una colonna dell'Eretteo del Partenone. Davanti al tempio delle Nereidi alcuni giovani alunni stanno copiando i disegni delle sculture. Sempre da Xanthos proviene la tomba delle Arpie del re Kibernis. |
Al piano superiore la Coppa Reale Dorata che fu realizzata per farne dono a Carlo V di Francia, in oro e smalto con scene della vita di Sant'Agnese. Molto interessante al terzo piano la sezione della mostra dei reperti dell'antica Inghilterra. Ci colpisce il ritrovamento casuale di un tesoro di manufatti romani che era stato sepolto con molta accuratezza nel quarto secolo dopo Cristo, che il legittimo proprietario non è stato in grado di recuperare. La scoperta è avvenuta nel 1992 con un metal detector da parte di una persona che cercava un martello perduto in un campo. Un altro manufatto che attira la nostra attenzione è un copri spalle in oro dell'età del bronzo (1900-1600 anni prima di Cristo), unico esemplare ritrovato al mondo in una tomba a tumolo nel 1804. Ormai si avvicinano le 15, ora dell'appuntamento con Sandra e Remo. Ci fermiamo nel grande cortile coperto per mangiare due brioches. Ordino un the per Betta e non faccio a tempo a fermare il barista prima che aggiunga il latte alla bevanda che è rovente. Succhiandola con la cannuccia mia moglie si ustiona il palato. Torniamo in albergo, che si trova a due passi, recuperiamo le valige ed usciamo con l'intenzione di fermare un taxi. Quando siamo arrivati ne sono passati tre liberi, ora sembra che si siano tutti volatilizzati. Ci dirigiamo verso Russel Square, quando alle nostre spalle ne sopraggiunge uno che scarica il cliente che ha a bordo nell'albergo di fianco al nostro. Facciamo capire all'autista che abbiamo intenzione di salire. Ci fa segno di attendere mentre finisce di incassare il prezzo della corsa dall'altro cliente, quindi carica i bagagli e parte per l'aeroporto di Heathrow. “Quale terminal?”. La domanda ci coglie impreparati ma alla successiva riusciamo ad essere più precisi: “Quale compagnia aerea?” Il traffico va a rilento ma il nostro autista se la cava egregiamente. Nonostante la sua bravura impieghiamo più di un'ora ed il conto si presenta simile a quello dell'andata: poco meno di 90 sterline che arrotondo a 92 allungandogli le monete che ho in tasca. Cerchiamo gli sportelli del check-in ed anziché vedere uno o più numeri indicati, vediamo quattro lettere che richiamano interi settori. Cerchiamo di capire percorrendo tutta la grande hall. Vediamo solamente sportelli per la consegna dei bagagli e sportelli automatici. Ce ne sono solamente due con la scritta: “assistance”. Cerchiamo di avvicinarci mostrando i biglietti ad un'addetta che con perfida risolutezza ci informa che in ceck-in con un addetto viene effettuato solamente per la business class, gli occupanti della economy devono arrangiarsi agli sportelli automatici. Mi avvicino alle macchinette che hanno istruzioni in varie lingue compreso l'italiano ma c'è un problema. L'agenzia ha stranamente raggruppato i biglietti non a coppie o tutti assieme ma ha fatto i biglietti divisi in due gruppi, uno composto da me e dai miei cugini, l'altro composto solamente da mia moglie. Posso fare la prenotazione singolarmente ma non so come fare per prenotare il posto di mia moglie vicino al mio. Nel frattempo un assistente sta aiutando Remo e digitando il codice del suo biglietto appare il mio nome. A questo punto gli addetti si arrendono e ci fanno passare all'accettazione della Business, ma si vendicano assegnandoci i posti due dalla parte destra e due dalla parte sinistra dell'aereo ma in file diverse. All'ingresso della security il sistema applicato è quello del fai da te. Sono state installate delle corsie con porte come in una metropolitana e per farle aprire ognuno deve appoggiare sul lettore il codice stampigliato sul biglietto. Per il controllo ci fanno quasi spogliare: cappotto, giacca, cintura, orologio.. chiedo se devo togliermi anche le scarpe ma non è necessario. I nostri bagagli a mano passano senza difficoltà ma quello di Remo viene intercettato per un controllo diretto da parte di un addetto che gli chiede di aprire le varie cerniere e poi estrae tutti gli oggetti ed ecco che ece quello incriminato: i flaconcino dello scampo della doccia dell'albergo. “Sono molto comodi per lavarmi i capelli, mentre faccio la doccia, quando vado a giocare a calcio!” Il gentile signore sorride ed anziché buttare gli oggetti li sigilla in una busta di plastica e li restituisce. Abbiamo più di due ore alla partenza e ci fermiamo nelle poltrone al piano terra davanti ai negozi che le signore si mettono subito a girare. La porta di imbarco non è ancora stata fissata. Poi alle 19 con un quarto d'ora di ritardo sul previsto allare sul tabellone: B32. Cominciamo a percorrere i lunghi corridoi dell'aeroporto e saliamo sul treno per il terminal. Quando arriviamo al gate, l'imbarco è già iniziato. I corridoi che portano direttamente all'aereo sono lunghissimi. Saliamo a bordo e prendiamo posto nelle poltrone che ci hanno assegnato. Il posto accanto a Betta è ancora libero. Quando arriva il passeggero, offre alle due occupanti dei sedili di spostarsi per non farle uscire, perché dichiara di non avere preferenze. “Allora se non ha preferenze le dispiace di andare al posto di mio marito nella fila davanti?” gli chiede prontamente Betta. Così ci sediamo, nonostante tutto uno di fianco all'altro. L'imbarco termina in pochi minuti e l'aereo decolla in orario. Poco prima delle 20 è già in volo. All'arrivo un autista aspetta Sandra e Remo per portarli a Padova mentre Nostro figlio Gherardo con la sua morosa Daniela ci è venuto a prendere e poco dopo le 23 arriviamo a casa. Oggi abbiamo mangiato poco ed abbiamo fame. Scaldo l'acqua e preparo una carbonara per rifocillarci e Betta ammette che ce n'era proprio bisogno di un pranzetto di mezzanotte! |
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