Martedì 14 ottobre 2008 - Marrakech |
Forse un pullman con una comitiva francese riuscirà a portarla. Nella peggiore delle ipotesi la recupererà il prossimo gruppo che partirà da Roma il 20 ottobre. La visita comincia dal bacino della Menara, un vasto specchio d'acqua usato per l'irrigazione. Tutt'attorno un uliveto di 20 ettari è utilizzato come parco pubblico ed il comune provvede alla raccolta delle olive. |
Alle 9,30 saliamo di nuovo in pullman per arrivare alla Bab Agnaou. Passiamo attraverso la porta per andare a visitare le Tombe Sadiane. In particolare il mausoleo di Ahmed el Mansour. La sala centrale ha la cupola retta da dodici colonne di marmo di Carrara. La fila per affacciarsi pochi istanti davanti alle sale è lunghissima e nessuno osa affacciarsi più del necessario per scattare una foto, tranne una signora che, esibendo una tessera da handicappata, salta la fila e si trattiene a lungo davanti la balaustra che impedisce l'accesso alle sale. |
Attraversando le strade del Mellah (quartiere ebraico), raggiungiamo il palazzo della Bahia. |
Ci inoltriamo nei vicoli e passiamo davani ai negozi dei fabbri che lavorano tondini di ferro con saldatrici elettriche e martelli, facendo gli oggetti più disparati. Niente a che vedere però rispetto alle grate che abbiamo visto alle finestre delle case e dei palazzi, costruite con più cura e maestria. Passiamo nella zona dei negozi di pellami e dei calzolai, poi arriviamo all'erboristeria. Vendono specialità locali: creme, oli, saponi e linimenti a base di olio di argane. Sciorinano tutti i loro prodotti dopo averci sequestrati in un locale al primo piano e ce li fanno rapidamente provare. |
L'imbonitore è così bravo da convincerci non solo che siamo di fronte a prodotti di qualità sublime ma con l'offerta del prendi tre e paghi due ci ammalia e ognuno di noi preso da isteria collettiva crede di fare grandi affari. Compriamo a man bassa saponi, creme di bellezza, rimedi contro l'artrosi, olio rilassante ed un afrodisiaco che con una goccia schiarisce la voce mentre con tre gocce promette prestazioni che neanche il viagra è in grado di garantire. |
Ci dirigiamo lungo la strada principale verso la piazza dove abbiamo appuntamento per ammirare il tramonto dalla terrazza del bar che la sovrasta. Alle 19 rientriamo in albergo ed alle 20,15 partiamo per andare a cenare fuori città, sotto ad un tendone da Chez Alì, un grosso complesso costruito attorno ad un'arena con patii e tende tutt'attorno. |
Per cena ci viene servita una minestra di verdure, agnello arrosto, kus kus e frutta. Quindi assistiamo ad uno spettacolo con venti cavalieri e cinquanta figuranti. Alla fine un arrivederci accompagnato da fuochi d'artificio. |
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