Venerdì 11 agosto 2006 Le nuvole si stanno addensando sotto di noi. Quando atterriamo a Warsaw (Varsavia) é mezzogiorno, la temperatura é di 15 gradi ed il cielo é coperto. Da quasi vent'anni mia moglie Elisabetta desiderava tornare in Polonia: c'é stata quando ha accompagnato nostro figlio Gherardo in una tournée del Piccolo Coro dell'Antoniano. Assieme a Paolo e Simonetta avevamo prenotato un viaggio a Gerusalemme che é stato annullato per lo scoppio della guerra al confine col Libano, ed allora abbiamo preso in considerazione varie altre offerte senza trovare un tour che ci soddisfacesse. Come ultima possibilità l'agenzia Cosmopolitan di Rimini ci ha proposto un pellegrinaggio organizzato dalla Brevivet. Nel programma erano inserite località nuove anche per Betta e ci ha attirato la formula del tutto compreso. Volo da Bologna alle 7,35, tappa a Milano Malpensa ed eccoci arrivati. Dovevamo incontrare il nostro accompagnatore prima dell'ultima tappa. Probabilmente per discrezione non si é messo a cercarci uno ad uno. Padre Dino Pessani lo fa ora ed assieme ad Alice, la nostra guida forma il gruppo: siamo in 27. Saliamo in pullman, un Mercedes nuovissimo a 36 posti. Ci dirigiamo al centro della città. |
Dopo aver percorso la Nowy Swiat ci fermiamo alla fine di Krakowskie Przedmieshe. Appena scesi entriamo nella chiesa di Sant'Anna. Sopra l'ingresso si trova un magnifico organo. |
Ci fermiamo in piazza del Castello (Plac Zamkowy) dove termina l'antica via reale. Al centro della piazza la colonna con la statua di Sigismondo III Vasa. |
Imbocchiamo la Ulica (Via) Swietojanska ed entriamo nella città vecchia distrutta dai nazisti nel 1944, ricostruita con assoluta fedeltà al suo aspetto originario. |
Una sosta davanti all'arcicattedrale di San Giovanni Battista ed a fianco la chiesa Gesuita della Madonna Delle Grazie. Di fronte, nella strada parallela, la chiesa di San Martino. |
Arriviamo all'angolo della piazza del Mercato della città vecchia e qui la nostra guida ci dà un'ora di libertà: l'appuntamento é per le 14. Ci infiliamo nell'ufficio postale di fronte a noi per acquistare i francobolli per le cartoline. Non facciamo a tempo ad entrare che inizia a piovere e rimaniamo bloccati. |
Aspettiamo che finisca e tentiamo di uscire per guardare meglio la piazza. La maggior parte dei locali ha occupato con tavolini ed ombrelloni i quattro angoli dello spiazzo coprendo la parte bassa delle facciate. Passano pochi minuti e grossi goccioloni ricominciamo a cadere. Ci rifugiamo nell'androne del ristorante Gessler. Un cameriere tenta di farci scendere nell'interrato dove si trova la sala da pranzo, ma il locale ci sembra troppo pretenzioso. Sfidiamo la pioggia e cerchiamo un locale per placare i morsi della fame: il piccolo spuntino che abbiamo avuto in aereo é uscito dallo stomaco da lungo tempo. Entriamo nel ristorante Zapiecek, pieno di gente. Ordiniamo birre e quattro zuppe, due di funghi e due di cipolle. Rischiamo di fare tardi all'appuntamento. I piatti arrivano in zona Cesarini e riusciamo a consumare al volo un pasto ottimo. Passando dal barbacane, usciamo dal perimetro delle mura che contornavano la città vecchia ed entriamo in quella nuova, costruita un secolo dopo quella precedente ed imbocchiamo l'Ulica (via) Freta. Alice ci mostra sulla destra, dopo la chiesa dei Domenicani, la casa di Maria Sklodowska Curie (scopritrice del polonio e del radio). Giriamo a sinistra e raggiungiamo l pullman che é parcheggiato poco lontano in Bontatreska Miodova, dopo esserci fermati davanti al monumento in ricordo dell'insurrezione del 1944 ed al palazzo di giustizia, lasciamo alle nostre spalle la chiesa dell'Ordinamento Militare Stella Maris. Arriviamo all'albergo Radisson e saliamo nelle nostre stanze. Le chiavi elettroniche servono per aprire la stanza, per dare corrente e per far funzionare l'ascensore: senza chiave non si sale ai piani superiori. Siamo liberi sino alla cena che é fissata per le 19 in albergo, che si trova in una posizione centrale. Raggiungiamo il centro a piedi rifacendo lo stesso percorso e rivisitando tutti i luoghi visti assieme al gruppo. Ogni tanto ci accompagna uno scroscio d'acqua, ma siamo attrezzati di parasole. Entriamo nelle chiese che avevamo visto solamente dall'esterno, poi attraverso l'Ulica Celna sull'angolo sud est della piazza, raggiungiamo una terrazza panoramica sull'argine del fiume. "Hai visto là la Vistola?" domando a Paolo e lui pronto di rimando: "Si, l'ho vista lì!" Arriviamo sino alla piazza del mercato della città nuova con la chiesa barocca ed il convento della suore del Santo Sacramento. Sono ormai le 18,30 e di tornare a piedi non se ne parla. Cerchiamo un taxi. Ne troviamo uno già impegnato che ci indica dove si trova il parcheggio dei mezzi pubblici e qui saliamo sull'unica auto disponibile. Cena poi, visto che é ricominciato a piovere, rinunciamo a fare due passi attorno all'albergo e alle 9, stanchi, siamo già in camera. Domani la sveglia é alle 6. |
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(Foto di Paolo Vaccari) |