Domenica 17 giugno Roma/Bucarest (km. percorsi in pullman 100)

“Prego biglietti” Assieme a mia moglie Elisabetta sono seduto sul treno che ci sta portando da Bologna a Roma per partecipare ad un tour in Romania organizzato dall'Arcal di Roma, il circolo aziendale della Rai. Il controllore prende il foglio dove è stampato il biglietto elettronico ed esclama: “Questo non è il 9581”. “Come, non è il treno per Roma?” “Questo non è il treno per cui lei ha fatto i biglietti, il suo partiva dieci minuti dopo. Questo biglietto non è valido pertanto dovrebbe ripagare l'intero biglietto più la penale per un totale di 218 euro! Vado a parlare col Capotreno”, conclude il controllore che prende con sé il biglietto. La bocca mi si inaridisce e lo stomaco si blocca per il disappunto. Passano alcuni minuti e spero che faccia finta di dimenticarsi di me, ma ecco che ritorna: pazienza. Mi chiama da parte e mi spiega che è riuscito a fare il cambio di prenotazione così dovrò pagare solo quello, sedici euro in tutto. Il danno diventa sopportabile e addento due streghe per rimettere in funzione il mio stomaco. Arriviamo a Fiumicino con mezzora di anticipo e alle 11, anziché alle 12, siamo davanti al terminal per l'appuntamento con Massimo Bernardini che ci accompagna in questa avventura. Uno spuntino, quindi la lunga attesa per fare il check-in e passare l'interminabile fila per i controlli di sicurezza. Alle 15 l'aereo decolla. Il volo dura meno di due ore e alle 18 ora locale siamo già tutti sul piccolo pulmino che ci porta all'hotel NH Bucharest, accompagnati dalla nostra guida Liana Voinea, una giovane ragazza bionda. Riusciamo a farci cambiare la stanza, che sembra per l'odore un grande posacenere e alle 19,40 siamo puntuali all'appuntamento per andare a cena in centro.


La città è grande, attraversata dai grandi boulevards voluti da Ceausescu che ha raso al suolo interi quartieri per attuare il suo piano di urbanizzazione. Interessanti sono i palazzi del centro che risalgono all'inizio del secolo scorso. Scendiamo in calea Victoriei (via della Vittoria), di fronte al “Museul National de Istorie a Romaniei”.

Poco lontano si trova la birreria Carù cu bere dove assistiamo ad un spettacolo di quattro ballerini che danzano fra i tavoli e invitano gli avventori a ballare. Buona la cena, una portata di affettati e una di carne ai ferri e la serata trascorre in allegria. Il gruppo è composto da 12 persone a cui domani si aggiungerà il tredicesimo partecipante che si trova già qui a Bucarest.

Alle 22 rientriamo soddisfatti in stanza, l'appuntamento è fissato per domani mattina alle 8,30. Si parte per un giro in città e poi via verso i Carpazi.

Lunedì 18 giugno Bucarest, Castello di Bran e Brasov (Km. 240)

Ottima la colazione con deliziose piccole brioches, ma chi cercava un caffè all'italiana è rimasto deluso. Alle 8,30 siamo in pullman con le valige a bordo.


Ci dirigiamo verso il centro della città e scendiamo in piazza della Rivoluzione di fronte all'obelisco del monumento ai caduti che di trova davanti al Municipio. Proseguiamo lungo via della Vittoria verso nord. Davanti al palazzo reale la statua equestre di Carlo I e poco più avanti sulla destra l'Ateneo, un auditorio costruito alla fine del 1800.

Facciamo la seconda sosta in Piazza Uniri dal lato di viale Indipendenza. Fatti pochi passi giriamo a destra sino ad arrivare in strada Franceza e ci troviamo di fronte alla Cattedrale dei Principi dedicata a Sant'Antonio. All'interno una lieve musica mentre un sacerdote sul limitare del sacrario benedice i fedeli che gli si presentano davanti.

Sul fianco della chiesa una grande costruzione con il tetto in legno che nel tempo è servita da caravan serraglio, l'Hanul Hanuc. La guardia sul portone ci permette di entrare nel cortile per ammirare l'interno. Ritorniamo in piazza e non troviamo il pulmino che si è dileguato. La nostra guida ha dimenticato il cellulare a bordo e non riesce ad avvertire l'autista per farlo tornare. Con una triangolazione comunicativa attraverso l'agenzia, Liana riesce ad avvisare Serafttin, mentre lo stiamo aspettando sotto il sole e dopo una ventina di minuti eccolo riapparire.

Terza tappa in piazza della Costituzione un semicerchio a fianco del viale della Libertà dove si trova il fronte est, dove ora ha sede il Parlamento, del grande palazzo incompiuto che Ceausescu ha fatto costruire per sé Ci fermiamo davanti all'imponente facciata per una foto. Purtroppo la piazza è occupata da un palco, che è servito per uno spettacolo e che ora gli operai stanno smontando.

Proseguiamo sino all'Accademia Militare in piazza Eroilor dove si trova il monumento agli Eroi della Patria caduti combattendo contro il fascismo. Un giro in pullman lungo le strade del quartiere delle ambasciate sino ad arrivare in piazza Victoriei, quindi imbocchiamo la strada che ci porta verso nord, giriamo attorno all'Arco di Trionfo, passiamo davanti al palazzo della Stampa Libera ed usciamo dalla città diretti a Brasov.

Massimo durante il viaggio, elenca gli stati ex sovietici con le rispettive capitali e ci parla delle vie della seta, assieme alla circumnavigazione del capo di Buona Speranza, che ne ha decretato la fine strategica. Attraversiamo una zona pianeggiante sino ad arrivare ai Carpazi meridionali per addentrarci nella valle del fiume Prahova. Oggi il Castello di Peles è chiuso così anticipiamo la visita del Castello di Bran. Prima di arrivare a Predeal, svoltiamo a sinistra e ci inerpichiamo sino al passo per poi ridiscendere lungo una serie di tornanti nella valle dove si trova la città di Bran.

Arriviamo alle 14,30. Dopo essere saliti lungo una stretta strada ci fermiamo per il pranzo al Club Vila Bran che si trova a mezza costa sopra l'abitato, di fronte al castello. Supa di zucca con crostini e pezzetti di carne di maiale cotta con peperoni e capperi, servita in una conchiglia di pane. Usciamo dal ristorante alle 16 e ci dirigiamo al castello.

Liana fa i biglietti per tutti e chi usa la telecamera deve acquistarne un secondo pagando 20 Lei (5 euro). Il castello che si erge su uno sperone roccioso, è formato da un dedalo di stanze e di scale con gradini in legno. La visita si snoda lungo un percorso a senso unico che si affaccia sul cortile interno, mentre le finestre delle stanze danno sulla valle, tranne una terrazza dove facciamo la foto di tutto il gruppo.

Al termine della visita pochi chilometri ci separano da Brasov. Scendiamo lungo l'ampia valle illuminata dal sole al tramonto. Dopo meno di mezz'ora siamo in città. Massimo ci comunica che il nostro albergo è in centro e dista dalla rotonda sul viale Eroilor 180 metri. Dove avrà trovato un simile dato con tanta precisione? Dal navigatore che è attaccato al cristallo del pullman, in cui il nostro autista ha impostato come destinazione il nome dell'albergo: Coroana. Mai fidarsi troppo degli apparati elettronici, non danno la sicurezza che davano le vecchie piante delle città stampate su carta. Facciamo un giro lungo più di 180 metri senza trovare l'albergo perché l'apparecchio indica una località in pieno centro pedonale e non riusciamo ad arrivarci. L'autista chiede indicazioni ad un tassista e si avventura in una spericolata retromarcia, entra nella zona proibita e si ferma ad una cinquantina di metri dall'albergo. Scarichiamo le valige e le trasciniamo sino all'ingresso. Qui scopriamo che non si tratta di quello dove l'agenzia ha prenotato le nostre stanze. A Brasov esiste più di un Hotel Coroana, al nostro, che si trova in piazza Uniri, è stata aggiunta la parola Brasovului. Serafttin ha impostato, per la ricerca sul navigatore, solo la prima parte del nome. Chiediamo indicazioni ad una guardia municipale che sale con noi in pullman per accompagnarci. Scopriamo che il nostro albergo, cambiato dall'agenzia perché fossimo più vicini al centro, proprio in centro non sembra. Cena al ristorante Sergiana che si trova in un interrato all'angolo della rotonda centrale. Affettati come antipasto, riso con goulasch e per finire un dolce di pan di spagna farcito con crema. Sono seduto proprio davanti alla congiunzione di due tavoli. I piani non sono allo stesso livello, c'è uno scalino nascosto da una tovaglietta. Un tavolo oscilla e il bicchiere dell'acqua cade rovesciando quello della birra. Ennio, che mi sta di fronte dimostra di possedere riflessi pronti e riesce a schivare l'inondazione che gli si rovescia addosso. Faccio notare al cameriere cosa è successo e chiedo che mi venga cambiato il bicchiere, che si è svuotato, con un altro. Quando arriva il conto mi vogliono far pagare due birre. Io vorrei lasciar perdere ma Betta no. Assieme a Massimo va alla cassa e rifiutandosi di pagare la birra in più, ne spiega il motivo. Il responsabile del locale non batte ciglio e non replica, ma dopo pochi minuti chiama al cellulare la nostra guida e pretende da lei il pagamento del bicchiere rovesciato. Ci facciamo lasciare davanti alla piazza Statului e passeggiamo lungo le strade piene dei tavoli dei locali con la gente che si gode il fresco della sera.

L'angolo della piazza verso la chiesa nera è chiuso da un cantiere così facciamo un lungo giro per raggiungere il davanti della grande costruzione. Passiamo davanti alla Sinagoga poi finalmente riusciamo ad arrivare di fronte alla facciata che ha un solo campanile a destra, la costruzione del secondo non è mai iniziata. Ormai stanchi prendiamo un taxi per tornare in albergo.

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