Giovedì 21 giugno Sibiu (km. 70)
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Il pulmino ci porta in centro e scendiamo in piazza Uniri. Percorriamo la strada pedonalizzata Nicolae Balcescu sino ad arrivare a Plata Mare, la piazza grande. Al centro una fontana a livello stradale, a getti discontinui che è la gioia di tutti i ragazzi della città. |
Sulla piazza si affacciano la casa Alabastra, il museo nazionale Brukenthal e la Chiesa Cattolica che visitiamo. L'interno è barocco dalle linee semplici e raccolte. Si tratta dell'unica chiesa cattolica che abbiamo trovato in Romania. Passiamo sotto la torre dei Consiglieri ed arriviamo in piazza Piccola. Una strada che passa sotto al ponte dei bugiardi (la leggenda narra che una bugia pronunciata su questo ponte ne avrebbe provocato il crollo) consente l'accesso delle auto alla piazza. Attraversiamo il ponte e ci fermiamo davanti alla cattedrale evangelica che è chiusa per lavori. Ritorniamo nella piazza ed entriamo nel museo farmaceutico che conserva gli arredi completi di un'antica farmacia. Quindi saliamo i centoundici gradini che ci portano alla sommità della torre dei consiglieri che si trova fra le due piazze. |
La guardiana ci ha dato le maniglie delle finestre che riusciamo ad aprire e così non solo riusciamo ad avere un'ottima visibilità dall'alto della città ma riusciamo anche ad arieggiare il locale più alto della torre che sarebbe stato, vista la giornata molto calda, impraticabile. |
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In pullman raggiungiamo il museo etnografico Astra che si trova a pochi chilometri dalla città. In un parco con un laghetto sono state portate le vecchie costruzioni rurali del paese: mulini a vento e ad acqua, trebbiatrici, fienili e depositi per cereali. |
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Insalata con uova e tonno, petto di pollo, un po' duretto e stoppaccioso, verdure lesse, quasi crude. La maggior parte di noi torna in albergo, in sei restiamo in centro per andare a visitare il museo Brukental. |
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Attraversiamo la città di Cristian. “Ferma, ferma!” grida Sergio. Ha visto le cicogne che hanno nidificato sulle piattaforme appositamente preparate sui pali della linea elettrica e vuole fotografarle. Arriviamo a Sibiel. Visitiamo la chiesa. |
Affascinanti gli affreschi, scoperti da pochi anni, che ricoprono l'interno della chiesa ortodossa. A fianco il museo delle icone dipinte su vetro. Era abitudine della popolazione di ricopiare le immagini sacre viste nei pellegrinaggi servendosi di una carta trasparente per poi riportare il disegno, rovesciando il foglio, su vetro. |
A partire dal 1969, Padre Zosim Oancea, ha raccolto la collezione del museo. Sono circa 600 le icone del museo e rappresentano tutti i principali generi di icone su vetro. Giovanni Ruggeri, un giornalista italiano, ha scritto un libro che descrive la vita del sacerdote e le vicissitudini per la creazione del museo. |
Il libro è in vendita e acquistiamo tutte le copie disponibili in italiano. In calce al libro c'è il numero di cellulare dell'autore e Massimo gli telefona per complimentarsi a nome di tutto il gruppo. |
Facciamo un giro del paese seduti su un carro trainato da un cavallo, attingiamo acqua fresca da un pozzo azionato da una ruota in legno, quindi entriamo nell'agriturismo casa Bunicilo (la casa dei nonni) per consumare la migliore cena del viaggio. |
Antipasto con formaggi, polpettine e lardo affumicato, involtini di verza, arrosto di manzo e di maiale con purè, polenta con yogurt. Il tutto accompagnato da un ottimo vino rosè secco che profuma di fragola. Sulla tavola delle bottigliette che scambiamo per aceto, contengono la Palinka, un distillato artigianale di prugne. Al ritorno l'allegria è ai massimi livelli e la serata termina fra le risate. |
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