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Giovedì 13 luglio 2006 Oggi non abbiamo nessun programma già predisposto e nessuno di noi ha messo la sveglia. Nonostante la forte luce che entra nella stanza, riusciamo a dormire sino alla 8,30. Anche oggi é una splendida giornata, il cielo é terso senza una nuvola. Ma il brutto tempo annunciato dalle previsioni che Elena aveva visto in internet per mercoledì e giovedì dov'é andato? Mi sembra che il meteo abbia preso un abbaglio clamoroso o che qualcuno ci abbia raccontato una favoletta, per avere libera la mattinata di oggi. Scartiamo l'ipotesi di tornare in centro con i mezzi pubblici. Fatta colazione, passeggiamo lungo i saloni dell'albergo e scopriamo che é collegato con un grosso centro benessere ed un acquapark. L'avessimo saputo prima! Ormai abbiamo già chiuso le valige. |
Una passeggiata lungo la spiaggia davanti ad un mare dal basso fondale. Nonostante siamo in città c'é silenzio e la superficie dell'acqua é appena increspata da una leggera brezza. Entriamo nel supermarket a fianco dell'albergo per acquistare qualche bottiglia di vodka ma accettano in pagamento solamente rubli e li abbiamo già finiti. Quattro chiacchiere con gli amici ed arriva l'ora della partenza. |
Alle 14 controlliamo le operazioni di carico delle valige e ci dirigiamo verso l'aeroporto che si trova dall'altra parte della città. Attraversiamo di nuovo tutto il centro ed alle 16 arriviamo all'ingresso. Appena entrati veniamo sottoposti al controllo dei bagagli poi il check-in. Per l'imbarco sull'aereo dobbiamo subire un nuovo controllo dei bagagli a mano, delle scarpe e perquisizione. La rigorosità dei controlli fa a pugni con la situazione logistica. Lo spazio riservato alle persone che hanno superato i controlli é delimitato da un nastro. Alle loro spalle passa il corridoio del salone e sarebbe molto semplice per dei malintenzionati passare uno degli oggetti proibiti a chi é già al di là del blocco del controllo. Il tutto rafforza la convinzione che i controlli servano più per tranquillizzare i passeggeri in transito che per una sicurezza effettiva. Come in molte altre cose l'importante é l'apparenza e non la sostanza. Cominciamo a salutarci. A Milano ognuno scapperà velocemente verso la propria destinazione e lì temiamo di non riuscire a farlo. Sono sicuro che ci ritroveremo presto per un'altro nuovo viaggio per conoscere, come ci ha detto Elena, altri popoli e meglio comprenderli. |