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Lunedì 10 luglio 2006 Alle nove saliamo sul pullman. E' vecchio più di quello di ieri e di aria condizionata non se ne parla. Ci dirigiamo verso il centro e arrivati al fiume Neva ci fermiamo davanti all'ormeggio del rompighiaccio Krassin. La nostra guida sta tentando di far cambiare il pullman e cerca di tenere sedata la rivolta che sta serpeggiando fra il gruppo. Seconda fermata davanti alla borsa con a fianco due colonne rostrate. Punto panoramico sul fiume che qui si divide in due rami. Sulla riva posta a destra si trova il palazzo dell'Hermitage, a sinistra la fortezza dei Santi Pietro e Paolo. Purtroppo i palazzi sono controluce ed il resto é avvolto dalla foschia formata dalla calura. Fra le attrattive per i turisti tre orsacchiotti in cattività portati per le foto ricordo. Poi una foto davanti a Sant'Isacco e qui cambiamo pullman. |
Imbocchiamo la prospettiva Nievskij e ci fermiamo nella piazza di Caterina II. Nel centro si trova la statua che la raffigura, con alla base varie figure di grandi uomini del tempo, fra cui una di donna Caterina Daskova. Di fonte alla piazza il negozio Elisir con una magnifica sala di tipo liberty. |
Ci fermiamo per una sosta tecnica al castello Mikhailovsky. Nel cortile interno a pianta ottagonale si trova un negozio dove ci offrono vodka, tè e caffè prima di farci entrare nelle sale dove sono esposti souvenir da acquistare. Un passaggio nel campo di Marte dove arde una fiamma perenne a ricordo dei caduti e da cui si vede la migliore prospettiva verso la chiesa della resurrezione, ma a quest'ora il monumento é in controluce. Pranzo al ristorante con spiedino di pollo e insalata. Le cameriere ci servono delle tartine con uova di lompo. In ogni piattino ce ne sono quattro. Posano tre piatti a fianco di tre commensali. Eccitati aspettiamo che vengano serviti anche a noi altri piatti, ma non arriva più nulla. Le tartine erano contate, una per ciascuno. Appoggiandole di fianco a tre di noi e non nel centro del tavolo, hanno dato un'impressione diversa. Risultato c'é chi ne ha assaggiato due, chi quattro e la maggior parte di noi nessuna. |
Dopo pranzo ci fermiamo lungo il fiume dove si trova l'incrociatore Aurora, che diede il segnale dell'inizio della rivoluzione e che, dopo essere stato autoaffondato durante la seconda guerra mondiale, è stato riportato alla superficie ed ancorato nella Neva davanti all'Accademia Navale. |
Giungiamo alla Fortezza dei Santi Pietro e Paolo. La chiesa é adibita a sacrario della famiglia Romanof. Il restauro in corso negli anni passati, é finito ed i ponteggi che ricoprivano la torre campanaria non ci sono più. La costruzione giallo oro svetta magnifica verso il cielo. |
L'interno, molto luminoso grazie alle grandi finestre che lasciamo entrare molta luce, non assomiglia a quello che ci si aspetterebbe in una chiesa ortodossa chiusa e raccolta. Il soffitto a volte dipinto con cherubini sembra quello di un salone per le feste. |
Una capatina nel negozio Northway che si trova in English Enbankment al numero 36 per acquistare caviale e prodotti artigianali. Troviamo caviale, matriosche, orologi, canocchiali, scatole di cartapesta e magliette: la produzione locale sembra fermarsi qui. Ogni negozio propone le stesse cose ed é difficile comprendere la differenza fra un buon oggetto ed una patacca. Di certo un prezzo basso ci conferma che siamo di fronte ad un oggetto di scarso valore, mentre un prezzo alto non sempre assicura un valore appropriato e temiamo che a volte possa essere solo la scusa per incassare di più. Avevamo chiesto ad Elena di organizzare il giro in battello per mercoledì prima del volo di rientro per impegnare la mattinata ed andare direttamente in aeroporto. La nostra guida ha consultato le previsioni del tempo in internet ed ha visto che mercoledì e giovedì il tempo peggiorerà così é meglio andarci subito. Alle 18,15 a fianco della statua equestre di fronte a Sant'Isacco saliamo sul battello per un giro fra i canali. Passiamo sotto la prospettiva Nievskij e sbuchiamo nel fiume Neva. Arriviamo davanti alla borsa ed alla fortezza. Quasi tutti hanno preso posto all'esterno sul ponte. Fa caldo e c'é il sole ma l'afa é troppo pesante. Un grosso nuvolone si addensa da nord. Ecco che comincia a piovere, prima poche gocce, poi si alza il vento e grossi goccioloni si rovesciano sulle nostre teste. La barca ha un capiente salone coperto dove ci affrettiamo per ripararci. Dobbiamo chiudere le vetrate e il caldo ritorna velocemente. Le sedie sono rimaste all'aperto e dobbiamo rimanere in piedi. Tuoni e fulmini si susseguono in rapida successione. Poi con la stessa rapidità con cui era cominciato il temporale passa e prima dell'arrivo al punto di partenza, torna il sole. Quando risaliamo sul pullman fa di nuovo caldo e l'afa é ancora più pesante. Torniamo in albergo, ceniamo e ci mettiamo alla ricerca di un supermercato secondo le indicazioni della guida. Elena cercando di essere precisa con le sue spiegazioni a volte ci confonde e, dopo un lungo giro, capiamo che il supermercato a cui si riferiva era quello a fianco dell'albergo. Per domani ha cercato di dirci di non portare zaini e borse all'interno del museo, ma molti di noi hanno capito di non portare zaini e borse per tutta la giornata. Dopo una lunga fila per pagare l'acqua minerale e le bibite, ci fermiamo per il bicchierino della staffa e poi a letto. |
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