Lunedì 4 maggio 1998 .Sveglia alle 6,30. Per tutta la notte ha soffiato un vento impetuoso ed in cielo è coperto da nuvoloni grigi. L'albergo è stato costruito seguento il dirupo della costa verso il mare ed è fatto a terrazze. L’ascensore segue un percorso inclinato. Tutte le camere, poste al di sotto dell'ingresso e delle sale hanno la vista a mare ed i corridoi ciechi sono ricoperti di moquette, vi ristagna uno sgradevole odore proveniente dalle sale dove vengono praticate, all'interno dell'albergo, le cure termali. Non c'è televisore in camera e nemmeno l'asciuga capelli. Me ne accorgo con la testa già mezza bagnata. La sala della colazione è tetra e buia: probabilmente l'albergo è costruito per un tempo diverso, quando ripararsi dal sole diventa un imperativo. Questa mattina Salvatore ha deciso che l'assalto alla diligenza debba avvenire solo dopo il via ufficiale dato da lui ed invita a ruotare i posti delle prime file. Tutti salgono con una costruita indifferenza, poi, una volta a bordo, si lanciano verso la parte anteriore della vettura occupando le poltrone con tutti gli oggetti a disposizione. |
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Partenza alle 8. Ci dirigiamo a Piazza Armerina, l'arrivo è previsto per le ore 11. Salvatore deve avere passato una notte tremenda: alle nove non ha ancora parlato! Piazza Armerina è una città dell'interno nelle cui vicinanze è situata una villa romana di grande pregio con i pavimenti ricoperti di mosaici stupendi. |
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Arriviamo e comincia a piovere. La fila all'ingresso, non eccessiva secondo Salvatore, si agita per il maltempo. |
I mosaici della villa sono protetti da una serie di tettoie che formano una specie di serra, ma l'ingresso non è riparato e tutti si affannano per non bagnarsi. Le discussioni e gli spintoni si moltiplicano e costringono la nostra guida a fare da vigile guardiano per permetterci di entrare rimanendo assieme senza aspettare alla pioggia troppo tempo. |
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I mosaici rappresentano scene di pesca, caccia, mitologia accompagnate da decorazioni geometriche. Nel talamo degli sposi sono rappresentate anche scene erotiche. Le decorazioni sono splendide per bellezza, ricchezza e quantità. |
Nonostante il passaggio con le passerelle sopra ai mosaici sia ben organizzato, la quantità di pubblico è tale da rendere la visita difficile: dobbiamo combattere in continuazione con l'insistenza di ci segue che ci incalza. E' tempo di gite scolastiche ed i gruppi di ragazzini sono numerosi. Il brusio copre la pur potente voce della nostra guida. |
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Al termine, ritornati sul pullman, bagnati e stanchi, Salvatore chiede cosa ci abbia più colpito: "le gomitate dei turisti inglesi!": é la risposta. Raggiungiamo il ristorante. E', come al solito un locale attrezzato a servire un gran numero di clienti contemporaneamente, ma la qualità del cibo è buona: pasta con piselli e fave, bruschetta, una cotoletta ricoperta di formaggio e verdure, quindi una salsiccia con crocchette. Al gruppo a fianco a noi vengono serviti dei cannoli. Domandiamo di poterli gustare pagando la differenza, ma purtroppo se non vengono ordinati preventivamente non sono disponibili, perché devono essere freschissimi e consumati immediatamente. Pensiamo che non abbiano un numero sufficiente di cannoli pronti per tutti e per evitare brutte figure non ce li servano. Ci lamentiamo con Salvatore che promette trattamenti ben superiori per i prossimi giorni (grandissimo filone! nei giorni successivi non ci siamo più accorti di trattamenti particolari). Il pullman riparte in direzione di Catania per raggiungere l'albergo Palm Beac di Giardini Naxos. Mario tortura il telefonino, cambia in continuazione la scheda, infila quella della Omnitel e controlla l'intensità del segnale, poi ripete l'operazione con quella della Tim. Sembra che voglia fare una rilevazione personale e dettagliata della distribuzione del servizio GSM sul territorio della Sicilia. |
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Alle 16,30 arriviamo all'albergo ed ognuno si dirige stanco alla propria stanza. Verso sera passeggiamo lungo le strade di Giardini Naxos, non vediamo nessun accesso al mare. Nel ritorno percorriamo una strada che sembra costeggiare più da vicino il mare. Alla fine della strada raggiungiamo la spiaggia oppressa dalle case che sono a pochi metri dalla riva. Un terrapieno di cemento ricoperto di calcinacci e detriti sovrasta il bagnasciuga. Percorrendo la spiaggia sarebbe possibile raggiungere un diverso accesso, ma le signore non hanno indossato scarpe adatte per camminare sull'arenile sabbioso ove i piedi sprofondano, così ritorniamo sui nostri passi. In albergo la cena è servita. Si tratta di una cena a buffet ove ognuno può scegliere quello che più gli aggrada, il menù è ricco e tutto è buono. |
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Così come ogni medaglia ha il suo rovescio, la cena a buffet impedisce di avere un vero momento conviviale: ognuno si serve da solo ed in tempi diversi. Si mangia allo stesso tavolo ma non assieme. Qualche minuto al piano bar per concludere la serata e poi tutti a riposare. |
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