Giovedì, 1 dicembre 2016. Ci svegliamo alle 6,30 in due. Il cielo è coperto. Michele propone di andare a passeggiare.
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Torniamo dove eravamo ieri sera per fotografare il Maltese Falcon, un tre alberi avveniristico ormeggiato nel porto della baia di Falmoth Harbur. Riusciamo a fotografarlo solo da lontano. L'addetta alla sicurezza ci proibisce l'ingresso alla marina per fare foto. |
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Ci fermiamo in un bar per fare colazione. Il cappuccino e le brioches calde non fanno rimpiangere la colazione del bar sotto casa, ma i prezzi sono molto più alti. Torniamo a bordo. Il resto dell'equipaggio si prepara a fare colazione a bordo, protestando per la nostra fuga con un po' d'invidia. |
Facciamo compagnia agli altri componenti dell'equipaggio e ci mettiamo ad aspettare il taxi che porterà la famigliola felice a vedere le mante nel parco ittico di Stingray. Davanti alla marina gli addetti provvedono a tagliare il manto erboso per il piacere delle nostre orecchie. Prima usano un tagliaerba, poi un decespugliatore, quindi si preparano ad usare un soffia foglie ma molliamo gli ormeggi prima. Sono le 10,30. Massimo ha pagato alla marina il posteggio della barca che in sé per sé non è caro $ 35 ma a questi ci sono aggiunte le tasse, l'ingresso al parco, l'acqua, la luce e il totale sale così a $ 133 e non forniscono nemmeno le docce gratis! Sonia è rimasta a terra per fare un poco di spesa e partiamo in tre per fare qualche bordo. La randa ci grazia ed esce senza problemi. Il vento è teso e filiamo sulle onde a più di sette nodi. |
Fatte quattro virate entriamo nella baia a fianco di Falmouth Harbour e ci mettiamo all'ancora in rada. Massimo e Michele scendono a terra mentre io mi accingo a preparare un piatto di fagioli stufati. Al rientro la padella di fagioli viene fulminata. “Ne teniamo per Federico e Marianna?” domanda Sonia. “Se avranno fame ne farò degli altri” le rispondo. |
Infatti quando alle 14.30 arrivano ne preparo altre due scatole. Il cielo rimane sempre coperto. A tratti si vede uno squarcio che si richiude dopo poco. Però è già tanto che non piova. |
La famiglia agitata scende di nuovo a terra ed il comandante decide di cambiare ormeggio. Ci allontaniamo dalla spiaggia e ci fermiamo proprio di fronte ai grandi yacht. Michele prepara un crème caramelle e mentre si fa una meritata doccia sovraintendo alla cottura. Poco prima delle 18 scendiamo a terra fermandoci a bere un drink al bar Seabreeze dove avevamo fatto colazione. |
Mentre siamo comodamente seduti inizia un acquazzone. Rimaniamo bloccati una buona mezz'ora poi inizia a spiovere. Massimo fa il primo giro di rientro e ci dà appuntamento per le 19.30. Tentiamo di fare una passeggiata ma ricomincia a piovere. Torniamo al coperto e ci mettiamo ad aspettare l'ora dell'appuntamento. |
Finalmente il cielo si apre ed il rientro in barca è affascinante, nel buio della baia, Illuminata dalle grandi barche. Nelle targhe delle auto dell'isola campeggia la scritta: Antigua e Barbuda terra del mare e del sole: probabilmente d'ora innanzi aggiungeranno anche della pioggia. Per cena Sonia ha preparato un risotto con salmone e avocado.
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Venerdì, 2 dicembre 2016.
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Mi sveglio prima dell'alba. Durante la notte ha piovuto a più riprese, ora il cielo è sgombro di nubi. Faccio colazione e mi metto di nuovo in contatto con l'Italia per dare mie notizie. Poco dopo le nove partiamo. Subito fuori dalla baia scorgiamo il cinque alberi del Club Med. Proseguiamo a motore costeggiando, sino al Cades Bay. |
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Poco al largo, davanti alla riva si trova una scogliera. Ci ancoriamo sottovento e muniti di pinne e maschera ci tuffiamo. L'acqua è trasparente. Provo la mia Nikon per delle riprese sott'acqua. Purtroppo da una membrana usurata entra l'acqua e la macchina fotografica non dà più segni di vita. Spero che non si siano bruciate tutte le immagini della scheda di memoria. Sonia prepara delle verdure cotte per un misto di insalata poi si butta per una nuotata. Alle 14.30 salpiamo l'ancora e ci dirigiamo ad ovest. Issiamo le vele procedendo a sei nodi. |
Massimo mi cede il timone. Passiamo davanti alla marina di Jolly Harbour per proseguire e dirigerci all'Hermitage Bay dove siamo stati venerdì scorso. Scendiamo a terra per una passeggiata sulla spiaggia. Da riva vediamo Massimo che, salito in testa d'albero, controlla ogni cosa. Quando ci viene a riprendere assistiamo ad uno spettacolo di fuochi d'artificio che partono dal porto di Saint John's. I colori del tramonto sono splendidi. Oggi, a parte l'incidente con la macchina fotografica, è stata una giornata magnifica. Alle 18.30 è già completamente buio e dalla riva le rane hanno cominciato il loro concerto serale. Federico si esibisce in una carbonara mentre io faccio il nonno leggendo a Laura la carica dei 101 e due storie della Pimpa. Finiamo l'ottimo crème caramelle di Michele poi tutti in coperta a guardare le stelle prima di stenderci in cuccetta. |
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