Venerdì 23 luglio 2004 Dopo
essermi svegliato più volte per il bruciore delle punture dei fastidiosissimi
insetti, cado in un sonno profondo e mi sveglio alle otto e venti. Il resto
della barca si é già tuffato in acqua ed ha fatto colazione. Piersandro
e Mariangela sono scesi a terra per una breve esplorazione sull’isola. La
giornata di oggi si presenta afosa e non spira un alito di vento. Alle nove
Brunella salpa l’ancora, dopo aver recuperato col canotto la cima messa a
terra. Partiamo diretti a Spalato, ma avremo il tempo di fermarci nuovamente
per il pranzo e di fare un tuffo in una nuova baia. Doppiamo
il capo dell’isola di Solta e la costeggiamo diretti ad est, fino alla baia
di Necujam dove giungiamo alle 10,30. Come al solito Brunella dopo aver ancorato
si tuffa per portare la cima di ormeggio sulla riva e la assicura al tronco
di un pino. L’acqua é splendida. Ci tuffiamo ed arriviamo sino a riva. Con
qualche difficoltà raggiungiamo la strada che passa vicino e facciamo una
breve passeggiata. Ritorniamo a bordo seguendo la riva in parte nuotando, in
parte camminando sui sassi immersi sino al torace, per evitare di fare il
disagevole percorso dell’andata. Accanto a noi é ormeggiato un motoscafo con due coppie di anziani signori completamente nudi. Sembra il festival della cellulite. |
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Brunella si é già messa a preparare tonno fagioli e cipolla, mentre Michele ha promesso di prepararci una pasta alla polpa di granchio. Terminato il pranzo assieme alle scorte alcoliche, salpiamo alle 12,55. Dobbiamo arrivare a Spalato per le quindici. Michele, che deve partire per la Svezia ove parteciperà ai campionati europei di vela classe J24, e Cristiana prendono questa sera il traghetto per il ritorno anticipato. |
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Non
facciamo in tempo a lasciare l’ormeggio che tre imbarcazioni sono pronte a
litigarsi il posto che sembra molto ambito. Rotta per 40 gradi per l’ultima tappa della nostra crociera. Abbiamo aperto il genoa ma porta a fatica, il motore spinge la barca ad oltre sette nodi: l’arrivo é previsto entro un’ora e mezza. Betta e Gherardo, terminate le sfide a burraco, si sono stesi in cuccetta, Brunella rigoverna i piatti, Francesco vigila di fianco al timone mentre Michele e Piersandro, seduti in pozzetto, gli fanno compagnia, Mariangela e Cristiana non perdono l’ultimo raggio di sole per ritoccare la perfetta abbronzatura e sono già sdraiate a prua |
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Alle
14,30 entriamo in porto ed attracchiamo alla marina in uno degli ultimi posti
liberi davanti alla banchina. Salutiamo
Michele e Cristiana e ci prepariamo a visitare la città. Per arrivare in
centro dobbiamo aggirare tutto il porto e percorrere il lungomare che adesso
é ancora rovente per i raggi del sole. Ci
fermiamo in un bar per rinfrescarci con una bibita e scorgiamo Mariangela e
Piersandro che tornano verso la barca. Si uniscono a noi per la bevuta e
proseguono mentre noi ci dirigiamo in centro per prendere contatto con la
città e poter rifare domani la visita con più cognizione di causa.
Attraversiamo i resti del palazzo di Diocleziano, inglobati nell’abitato. Le case
di tipologia veneziana e le strette vie sono state costruite al suo interno.
Cerchiamo il vino ed il pane e riprendiamo la via del ritorno. La fatica
della lunga camminata si fa sentire e quando arriviamo alle 19,30 siamo
distrutti. Una
bellissima doccia nel bagno della cabina e ci prepariamo per la cena. Questa
sera abbiamo programmato pasta con prosciutto e piselli e chi fa questo
condimento meglio di tutti é la Betta e tocca a lei esibirsi. Quando é il mio turno per cuocere le frittate si alza una sventagliata di bora. Francesco e Brunella, prontamente rinforzano gli ormeggi ed io, sicuro del risultato, continuo a friggere. Alle 10,30 Michele ci avverte che é sbarcato ad Ancona, ha recuperato l’automobile ed é già in autostrada. Piersandro, Mariangela e Francesco si ritirano nelle loro cabine. Brunella é davanti al lavello. Betta e Gherardo hanno iniziato una nuova partita a burraco ed il vento é scemato. |
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