Sabato 2 ottobre 2010

Oggi ci alziamo con comodo. Alle 9,30 si parte diretti verso sud per raggiunge-

re il Coral Bay, un hotel e resort con spiaggia privata. Prendiamo posto sotto gli ombrelloni per passare una mattinata di relax. Ci tuffiamo nel mare dove si nuota con facilità. Alle 12,30 siamo a tavola in un padiglione attrezzato dove arriva un catering esclusivamente per noi.


La rivolta ha ottenuto lo scopo che si era prefissa: cambiamo albergo. Qualcuno ora si lamenta per la fatica di dover fare le valige anche oggi e dover cambiare hotel, temendo di poter trovare di peggio. Alle 15, caricati i bagagli partiamo per raggiungere Wadi Rum che significa valle rossa. Ci dirigiamo verso nord lungo la strada che collega Aqaba ad Amman. E dopo pochi chilometri svoltiamo ad est .

Alle 16,30 arriviamo al turist office e saliamo su sette fuoristrada. Sono camioncini sul cui cassone sono state montate due panche. Su ogni mezzo salgono sei passeggeri. Iniziamo il nostro percorso in mezzo alla sabbia fra le montagne di granito e arenaria di colore rossiccio. Il sole sta per tramontare e la sabbia rossa si accende ancora di più.

Una prima sosta per ammirare il panorama e si riparte.

Una seconda sosta per vedere i graffiti preistorici, poi un'altra nel fondo di una stretta valle. Lodovico e Francesca prendono due dromedari per percorrere quest'ultimo tratto e ci raggiungono in tempo per sorseggiare l'infuso di erbe molto gustoso che ci viene servito sotto alcune tende.

Una nuova sosta poco prima del campo tendato dove ceneremo, per guardare gli ultimi raggi del sole che illuminano le poche nuvole verso l'orizzonte. Alle 19 inizia la cena. Viene estratto l'agnello (un poco cresciuto) da un recipiente interrato nella sabbia e distribuito. Poco dopo le 20 si riparte verso Aqaba , dopo una sosta per ammirare le stelle al buio, per raggiungere l'hotel Marina Plaza, formato da una serie di costruzioni attorno a varie piscine. Un cantante si accompagna con una tastiera. Il primo impatto anche qui sembra buono ma anche qui iniziano le difficoltà: trovare le stanze sembra una caccia al tesoro e chi si è trascinato le valige senza aspettare i facchini, arranca lungo le scale per raggiungere il secondo piano a piedi. Qualcuno non riesce ad aprire la porta al primo colpo, altri trovano difficoltà ad infilare la spina del caricabatterie nella presa di tipo inglese: “si faceva meno fatica a non cambiare!” Accontentare tutti è davvero un'impresa disperata.

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