Lunedì 13 ottobre 2008 - Fes, Beni Mellai, Marrakech
Partenza alle 7,30. Quando siamo saliti sul pullman venti minuti fa, quasi tutti i posti erano già occupati. Oggi dobbiamo percorrere più di cinquecento chilometri e molti hanno studiato la strategia più appropriata per occupare le prime file: giacche e borse lasciate ieri sera sui sedili, mance all'assistente, turni di guardia per essere pronti all'arrivo del pullman.
Rispetto al programma fissato saltiamo l'attraversamento dell'Atlante che ci avrebbe portati in alta montagna, ma che avrebbe richiesto due ore in più di viaggio.
Percorriamo la pianura dove si estendono fertili campi ed imbocchiamo l'autostrada che abbiamo percorso arrivando. Usciamo a Meknès est ed ci immettiamo nella superstrada che si dirige a sud verso Ifrane.

Passiamo attraverso Bubkran. Lungo la strada incontriamo dei depositi di cipolle che vengono preparati nei campi per conservarle durante l'inverno, in attesa di portarle ai mercati. Viene fatta una specie di lunga aiola formata da un muretto di sassi a secco e qui vengono accatastate migliaia di cipolle sino a quasi due metri di altezza. Poi la sommità della catasta viene protetta da un telo in plastica gialla.

La strada si infila in una valle sassosa dalla terra rossastra. Arrivati sull'altopiano le colline si allargano. Ci precedono due furgoni. Il primo ha alzato su un'asta, che sporge dal finestrino anteriore destro, una bandiera bianca. Sono i pellegrini che ritornano dal viaggio alla Mecca e vengono festeggiati dagli amici e dai parenti che sono andati a prenderli all'aeroporto.
Ai campi si affiancano i pascoli e gli allevamenti dei bovini, poi compaiono i primi boschi. Il cielo è velato da nubi leggere che ci riparano dai raggi del sole. Arriviamo a Brille, all'incrocio con la strada che avremmo dovuto percorrere passando attraverso la catena montuosa dell'Atlante. Alle 10, lasciato il passo, inizia la discesa con tornanti che si snodano in mezzo a boschi di pini. Siamo nella provincia di Kenifra. Alle 11,45 entriamo in quella di Beni Mellal. Facciamo una breve sosta in una piazzola per ammirare il panorama di un lago artificiale. Due ragazzi per guadagnare qualche spicciolo suonano due strumenti a corda che hanno costruito utilizzando delle latte come cassa acustica. Sotto di noi un gregge sta brucando pochi fili d'erba secca.
Alle 13,30 arriviamo all'hotel Le Tazarkount che si trova fuori dalla città in aperta campagna, con piscina e campi da tennis. Viene utilizzato da un'agenzia austriaca da ottobre a gennaio per le battute di caccia. Un filetto di sgombro con verdure, un mezzo pomodoro al forno con besciamella e formaggio, carne e salsiccine allo spiedo.
Alle 15 si riparte, mancano ancora 180 chilometri a Marrakech. Dopo una zona arida con sabbia e sassi, le prime palme annunciano l'arrivo in città, Arriva la notizia che è stata ritrovata la valigia di Liliana, mentre Bianca non trova la sua giacca. Si ricorda solo ora di averla appoggiata sulla spalliera di una sedia ai bordi della piscina dell'hotel dove abbiamo pranzato. Mohamed telefona l'hotel per attivare le ricerche.
Alle porte della città il pullman viene tamponato da un camioncino e ci fermiamo. Ne nasce una breve ma vivace discussione. Espletate le formalità necessarie ripartiamo e alle 18,30 arriviamo all'hotel Medina & Spa dopo otto ore e mezza di viaggio, al netto delle soste.
Pranzo a buffet alle 19,45. La sala è grande ed affollata. L'illuminazione è così scarsa che a malapena riusciamo a distinguere il contenuto dei piatti di portata.
Alle 21 un fuoriprogramma, ci vengono a prendere una decina di carrozzelle trainate ciascuna da una coppia di cavalli ed andiamo in centro.
Il traffico non è intenso a quest'ora e la carovana riesce a destreggiarsi lungo le strade restando compatta.
Dopo un lungo giro arriviamo sotto al minareto della Moschea della Koutoubia, scendiamo e proseguiamo a piedi verso Jemaa el-Fna. Al centro della piazza una serie di banchetti e ristoranti all'aperto offrono da mangiare qualunque cosa. I chioschi sono raggruppati ed allineati per tipologia di merce offerta. Quelli che offrono spremute di arancia sono stati attrezzati utilizzando vecchie carrozzelle. Dalla parte opposta della piazza si vendono le escargots cucinate e calde. Sul davanti si può acquistare, spillata da caldaie in rame, una bevanda bollente che ha presunti poteri afrodisiaci.
Una breve passeggiata poi giungiamo in anticipo all'appuntamento col pullman fissato alle 23. Siamo un po' stanchi per la faticosa giornata e non vediamo l'ora di metterci a letto.

 

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