Mercoledì 13 settembre 2017. Alle 9.15 ritroviamo il Pullman che ieri ha dovuto effettuare la sosta prevista dal codice della strada. Dobbiamo essere puntuali perché il pullman non può fermarsi nella strada davanti all'albergo per più di 15 minuti. Imbocchiamo l'autostrada e ci dirigiamo verso la nostra meta odierna: la città di Ercolano. La vista del Vesuvio illuminato dal sole ci accompagna sulla destra. In poco meno di mezz'ora siamo nel parcheggio di fianco all'ingresso e scendiamo. La difficoltà quotidiana di acquistare biglietti di entrata delle aree archeologiche, viene esasperata dall'arrivo di una prepotente guida che vuole superarci. La discussione con l'addetto alla biglietteria contribuisce ad innervosire l'operatore che, probabilmente per una mossa sbagliata, fa bloccare il computer che stampa i biglietti. L'attesa diventa lunga mentre una marea di turisti, provenienti dalle navi in crociera, passa ed intasa l'ingresso. Da tre anni la riduzione sui biglietti di ingresso alle aree di interesse turistico del napoletano non è più riservata agli anziani ma alla fascia di età compresa fra i diciotto ed i ventiquattro anni. Quando ero piccolo dovevo stare zitto, quando i grandi ascoltavano il giornale radio, ora, a casa di mia nipote, non posso guardare il telegiornale perché, secondo sua madre, bisogna lasciarla guardare i programmi per adolescenti. Adesso che sono ultra sessantacinquenne non ho più la riduzione per l'età. Quando toccherà a me? |
Dopo quasi un'ora riusciamo ad affacciarci dal viale che sovrasta gli scavi della città che è stata ricoperta da una colata di fango incandescente. In tal modo si è formato uno strato alto più di dieci metri. Il tessuto urbano ci appare più in basso rispetto al livello attuale del terreno. |
L'antica città illuminata dal sole forma uno spettacolo affascinante. Serena ci guida lungo le strade per visitare man mano alcune delle case che, protette dallo strato di fango, sono ancora in piedi. Prima entriamo nella casa dello Scheletro, con interessanti mosaici alle pareti. |
Segue la casa del tramezzo di legno, un esempio di come in alcuni punti si è conservato anche il legno che carbonizzato rivela maggiori dettagli sulla vita quotidiana e le abitudini degli abitanti. Visitiamo la casa del rilievo di Telefo, dove doveva trovarsi un medico secondo la descrizione del rilievo trovato alla parete. |
Ammiriamo la palestra, scoperta solo in parte. Qui vediamo un esempio degli scavi borbonici che hanno lasciato grotte e cunicoli. Nella casa del Gran Portale sono conservati degli affreschi raffinati. Dopo la casa Sannitica dall'ampio atrio, visitiamo le Terme. Nei pavimenti mosaici a due colori meravigliosi raffigurano animali marini. Nella casa di Nettuno ed Anfitrite i due personaggi sono raffigurati in un mosaico a parete. |
L'ultima tappa che ci mostra Serena è la sede degli Augustali, liberti che dedicavano la loro vita alla venerazione dell'imperatore Augusto. |
|
Un breve ultimo tragitto per visitare i ricoveri delle barche, di fronte a quella che un tempo era la spiaggia, ci rivelano l'atroce sofferenza ed il terrore degli abitanti che lì avevano cercato invano rifugio. |
Una pizza consumata mentre stiamo seduti nel viale prospiciente l'entrata borbonica e alle 14 raggiungiamo il pullman per proseguire la nostra gita diretti alla reggia di Portici dove arriviamo mezz'ora dopo. |
Incontriamo la nostra guida, un giovane agronomo e possiamo iniziare la visita cominciando dall'orto botanico, dove si trovano una serie di piante molto interessanti. |
Purtroppo nell'orto si trovano anche alcuni specchi d'acqua stagnante dove, oltre a coltivare piante, vengono allevate zanzare. |
Veniamo attaccati a più riprese e cerchiamo di ingaggiare una lotta impari con i molesti insetti. Terminiamo la visita nelle serre delle piante grasse dove la nostra guida ci mostra una pianta che vive solo qui e nel deserto del Namib: la welwitschia mirabilis. Entriamo nella reggia accompagnati da Laura. |
Nelle sale è allestito un museo virtuale che descrive le modalità e le tecniche adottate dal re Carlo di Borbone per acquisire gli oggetti via via trovati negli scavi. Molti sono stati riadattati per essere usati per la decorazione della reggia oppure sono stati qui custoditi per essere trasferiti nel museo di Napoli. |
Alcuni mosaici romani sono stati utilizzati come pavimento. Le sale adibite a residenze reali sono decorate con soffitti affrescati. Nella camera da letto del re un affresco nella volta rappresenta la Visitazione di Maria. |
|
La sala del cembalo della Regina ha una decorazione in stucco levigato che ricorda la porcellana cinese. Sono poche le possibilità di sedersi all'interno e alla fine siamo tutti particolarmente provati. |
Alle 18 finalmente siamo seduti in pullman. Imbocchiamo l'autostrada e ci dirigiamo verso Caserta. Alle 19.30 scendiamo all'hotel Europa. Appuntamento per la cena alle 20.30 nel ristorante la Loggetta a cinquanta metri dall'albergo. Risotto con speck e verdure, lombo di maiale arrosto con patate, profiterole come dessert. Una passeggiata sino raggiungere la reggia. Lo scenario è imponente. Il palazzo è sapientemente illuminato e le luci dei lampioni lungo i vialetti, ben schermate, non rovinano la vista d'insieme. |
Prosegui |