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Lunedì 14 agosto 2006

Questa mattina niente sveglia. Il ritrovo é fissato per le 8,45 per caricare i bagagli sul pullman ed ognuno si alza quando vuole. Arriviamo per la colazione poco prima delle sette e facciamo in tempo ad afferrare quattro piccole brioche squisite. Quando ne cerchiamo delle altre sono finite. Le chiediamo a diverse cameriere e tutte fanno finta di non capire. Ne arriva una con un piattino che ne contiene due e lo dà ad un cliente che non fa parte di nessun gruppo. La colazione anche questa volta é per gruppi ed il piatto delle brioche era stato messo sul tavolo probabilmente per errore. Alle nove ci dirigiamo a piedi per la visita della città lungo il viale Giovanni Paolo II. Giunti al primo incrocio attraversiamo la strada e passiamo attraverso i giardini costruiti al posto delle mura che in questa parte della città sono state abbattute.

Arrivati alla via Kopernika entriamo in città per girare subito a destra seguendo il perimetro interno delle mura. Troviamo la torre pendente inserita nella cinta muraria.

Nella zona una serie di edifici caratteristici, simili nell'aspetto che servivano come granai. Il centro storico non ha dovuto essere ricostruito perché Torun, abbandonata dai tedeschi prima dell'arrivo dei russi, non é stata bombardata.

Usciamo dal perimetro delle mura per rientrarvi dopo poco attraverso la porta del Convento, ritorniamo nella via Kopernika e passiamo davanti alla casa dell'astronomo. Proseguiamo oltre ed arriviamo alla chiesa di San Giovanni. Per entrare si pagano 2 zloty, per fare foto 10 e per girare un video 30. Non mi sembra che valga la pena di spendere quasi dieci euro per riprendere l'interno che appare spoglio.

Gli affreschi sono stati ricoperti dalla calce della restaurazione protestante.Nella chiesa sono raccolti molti altari in legno addossati alle colonne ed alle pareti. Provengono da varie chiese e non sono stati concepiti per il luogo dove ora si trovano. Sembrano appoggiati lì per caso e anche se ognuno é di per sé un bell'oggetto, non lega con gli altri facendo assomigliare l'interno della magnifica chiesa gotica ad un deposito di un antiquario.

Giriamo attorno all'esterno dell'edificio, per andare in ulica Mostowa dove sono in corso lavori di rifacimento del selciato per uscire dalla porta del Ponte. Anche questa si affaccia sul fiume. Subito a sinistra rientriamo nelle mura davanti alle rovine del castello tedesco. Passiamo nella città nuova ed arriviamo alla piazza del mercato con al centro la chiesa evangelica.

Attraverso la ulica Szeroka arriviamo alla piazza del vecchio mercato e ci fermiamo davanti al municipio dove si trova la statua ottocentesca di Copernico.

Polacchi e Tedeschi si contendono la nazionalità dell'astronomo e così, per non scontentare nessuno, la scritta commemorativa sul monumento é in latino.

Di fianco al palazzo, nell'altro lato della piazza si trova una curiosa fontana. Al centro é raffigurato un violinista e sui bordi della vasca delle rane dalla cui bocca zampillano i getti d'acqua. Come nel più famoso caso del pifferaio e dei topi, il violinista ha salvato, suonando il proprio strumento, la città da un'invasione di rane e per il merito acquisito ha impalmato la giovane figlia del borgomastro.

Nella chiesa di santa Maria Don Dino celebra la messa nell'anniversario della morte di San Massimiliano Kolbe, patrono della diocesi di Torun. Alle 11,45 pochi minuti di libertà. Paolo e Simonetta ne approfittano per prendere un caffè nel grazioso bar situato nel cortile del palazzo di Artù. In albergo alle 12,10, al ristorante Solaris ci servono il pranzo e poco dopo l'una si parte. Ci aspetta un tragitto di trecento chilometri per raggiungere Czestochowa. Alle 15, poco prima di raggiungere Lodz, sosta tecnica di mezzora. Ieri sera facendo zapping sono riuscito a vedere le previsioni del tempo della Polonia regione per regione. Ho avuto qualche difficoltà a capire di volta in volta a quale regione si riferissero, non potendo aiutarmi seguendo il parlato, però su quasi tutte le località indicate erano presenti contemporaneamente sole nubi e pioggia, in altre compariva come quarto simbolo un fulmine. Sintetizzando: tempo estremamente variabile. Questa mattina ci siamo svegliati con il sole, verso mezzogiorno il cielo si é annuvolato, ora il sole spunta di nuovo: sembra che siamo stati graziati da pioggia e fulmini.

Arriviamo attorno alle 18 all'hotel Patria della catena Mercure posto a fianco della strada che porta a santuario di Jasna Gòra. Numerosi gruppi di fedeli stanno giungendo in occasione della giornata della gioventù. Questa sera nel grande spiazzo davanti al santuario sarà celebrata la santa messa dal cardinale Stanislaw Dziwisz (givisc).

L'ampio viale che arriva dalla città ha nel mezzo un largo passaggio pedonale che é gremito di gente che cantando, ballando e pregando si dirige verso la Montagna Luminosa.

Ceniamo alle 19 ed alle 20 siamo pronti per cercare di entrare nella cappella dove é esposta la Madonna Nera che la tradizione vuole dipinta da San Luca. Aggiriamo il piazzale ormai gremito ed entriamo nel santuario. Pian piano ci avviciniamo all'immagine sacra e quando ci troviamo all'interno della cappella, a meno di quindici metri dal dipinto, il flusso delle persone si blocca per una funzione. Dopo parecchio tempo riprende e siamo schiacciati verso il fondo della chiesa. Nonostante la confusione, le preghiere ed i canti che man mano vengono intonati contribuiscono a formare un'atmosfera raccolta. Non c'é un flusso ordinato e tutti si accalcano senza lasciar uscire i fedeli che hanno terminato le loro preghiere. Recuperare l'uscita é difficile. Alle 22,30 riusciamo a rientrare nel nostro hotel che non dista più di 250 metri dal santuario.

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(Foto di Paolo Vaccari)