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Mercoledì 12 luglio 2006 Alle 9,15 siamo sul piazzale riservato ai pullman per la partenza ma Elena ci segnala un ritardo di 15 minuti per ragioni tecniche. Per ingannare il tempo di attesa facciamo una breve passeggiata per raggiungere il mare e guardare verso la riva opposta del golfo dove si trova Peterhof proprio di fronte a noi. Alle 9,50 arriva il pullman. L'autista che alle 8 era già davanti all'albergo, si é accorto di aver dimenticato i documenti nella propria automobile ed é dovuto tornare indietro a riprenderli. Elena preoccupata e tesa per il ritardo ci assicura che recupereremo il tempo perduto per la visita al palazzo di Tsarskojesielo' (Villaggio degli zar). Attraversiamo il centro ed imbocchiamo la prospettiva Moscoscaya, passiamo a fianco dell'arco di trionfo, nella piazza della Vittoria e davanti all'aeroporto. Proseguiamo lungo la strada che porta a Mosca, quindi giriamo a destra ed imbocchiamo la strada per Kiev. Pochi chilometri ed il pullman volta a sinistra dirigendosi verso il paese di Puskin dove si prova il palazzo, ampliato nella forma attuale dall'architetto Rastrelli. |
Appena scesi dal pullman quattro suonatori ci accolgono al suono dell'inno di Mameli. Proseguiamo a piedi ed entriamo attraversando la grande cancellata di fronte alla facciata del palazzo, lunga più di settecento metri, con le pareti dipinte in azzurro, gli elementi architettonici verticali in bianco, le cupole della cappella ed i fregi d'oro. |
Di fianco alla scala di ingresso una nuova orchestra con un numero maggiore di suonatori intrattiene le persone che formano una lunga fila in attesa di entrare. Ogni tanto uno di loro invita i turisti ad infilare in un'urna di plexiglas una banconota ed una ragazza offre il CD del complesso. Dopo aver indossato le ormai consuete cuffie per ricoprire le scarpe, saliamo attraverso lo scalone al piano superiore. |
Giriamo a destra e passati in una sala che serviva da anticamera, entriamo nella grande sala delle danze, larga come tutto il palazzo con le finestre sui lati, lunghi più di cinquanta metri. Torniamo indietro e la visita prosegue attraverso le sale che occupano metà della larghezza del palazzo, una dopo l'altra senza un corridoio di collegamento. |
La visita culmina nello studio dove le pareti sono ricoperte d'ambra. Qui é vietato fotografare e vecchie signore vigilano senza pietà. Facciamo ritorno lungo l'altro lato ed usciamo dalla parte opposta del palazzo davanti ai giardini. Proseguiamo verso il laghetto ed usciamo dalla parte opposta del parco rispetto all'entrata. |
Torniamo a San Pietroburgo. Per recuperare il tempo perso questa mattina, abbiamo fatto tardi, sono le 14 passate. Franco e Maria Pia non sono venuti col gruppo e ci incontreranno al ristorante. Li ho tenuti informati sui nostri spostamenti e in base alle indicazioni di Elena ho trasmesso il nome del ristorante ed il suo indirizzo. Ora sono già sul posto dell'appuntamento e mi arriva un nuovo messaggio: "Giova' ciavemo fame!" Raggiungiamo, vicino a Sant'Isacco il palazzo del Senato in piazza Decabristas dove si trova il Red Lion (pranzo non entusiasmante: potage di patate, fettine di maiale con patate lesse, buono il gelato con caramello). Inizia il pomeriggio libero e ci dividiamo in gruppi, chi ritorna in albergo col pullman, chi segue Giorgio per una passeggiata. Noi optiamo per una camminata lungo la prospettiva Nievskij diretti ai grandi magazzini Pachpoijaka. Passiamo davanti alla cattedrale di Nostra Signora di Kazan, alla chiesa degli Armeni, alla torre dell'orologio ed arriviamo ai magazzini che si trovano in un grande edificio a forma di trapezio costruito nel '700. La galleria a due piani ospita una serie di negozi con una varietà di articoli che nulla ha da invidiare ai nostri migliori centri commerciali. Trovato il regalo per la futura nipotina torniamo sulla prospettiva e la percorriamo a ritroso cercando il punto della fermata dell'autobus K147 che ci riporterà in albergo. Abbiamo qualche difficoltà ad individuarla e nel frattempo non passa alcun pullmino lungo la strada. Maria Pia e Franco desistono e prendono un taxi. Mimmo, Dora, Betta ed io vogliamo prendere il bus per mettere alla prova la nostra capacità di iniziativa anche se, con le indicazioni di Elena, difficilmente si può sbagliare. Arriviamo in albergo alle 18,45. Abbiamo appena il tempo per una rapida doccia e per cenare. Alle 20 ci aspetta il pullman per condurci allo spettacolo folcloristico. Usciamo dalla sala da pranzo cinque minuti prima della partenza, giusto in tempo per salire in camera per prendere la macchina fotografica. Arriviamo davanti alla stanza e ci accorgiamo di aver chiuso dentro tutte e due le chiavi magnetiche. Ritorniamo nella hall, riusciamo a farci intendere per avere un duplicato, risaliamo in camera ed arriviamo al pullman con cinque minuti di ritardo, quando sono già tutti seduti. |
Il teatro si trova nel Nikolayevsky Palace, ex residenza di un arciduca al 42 di Sq. Truda. La sala é molto bella, i posti non sono prenotati. Prendiamo posto nelle prime file molto vicino al palcoscenico e possiamo godere a pieno lo spettacolo. |
Nel primo tempo balli e numeri cosacchi, nel secondo balli e canti russi. Nell'intervallo un piccolo spuntino con champagne, vodka e tartine. E' vietato riprendere lo spettacolo, si possono scattare solamente foto. |
Rientriamo in albergo per lasciare chi va a letto alle 23 e carichiamo chi non ha seguito lo spettacolo. Iniziamo la seconda escursione facoltativa: visita alla città di notte con il finale dell'apertura dei ponti che permette il passaggio delle navi dal golfo di Finlandia alla via fluviale che sbuca nel Mar Nero. Prima un giro nei quartieri residenziali con ville e giardini, poi attraversiamo la zona industriale. |
Ci fermiamo davanti all'elegante piazza Rastrelli, che ha sul fondo una splendida chiesa. Elena ci spiega la simbologia architettonica ortodossa: una cupola rappresenta Gesù, cinque rappresentano Gesù e i quattro evangelisti, tredici Gesù e i dodici apostoli. Torniamo verso il centro, passiamo davanti al ponte pedonale dei leoni e ci fermiamo davanti a quello dei grifoni. |
Poi scendendo nella prospettiva Nievskij raggiungiamo a piedi la piazza semicircolare davanti all'Hermitage. Risaliamo sul pullman, attraversiamo il fiume ed attendiamo l'apertura dei ponti che avviene alle 1,25. Le rive sono affollate e molte sono le persone che assistono allo spettacolo. Dopo il passaggio della prima nave ritorniamo in albergo. Verso sud-est il cielo si sta schiarendo annunciando l'alba vicina. |
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